martedì 17 febbraio 2009

Lobi - figure "Bateba"
















I Lobi, che sono una popolazione che vive in una zona al confine di tre stati westafricani (principalmente il Burkina Faso e anche in Ghana e in costa d'Avorio), sono una delle "tribù" che più a lungo hanno resistito alla colonizzazione degli europei, soprattutto a quella culturale, e fino a poche generazioni fa (forse fino ad oggi) hanno mantenuto vive le vecchie credenze e tradizioni, sfuggendo alla conversione alle religioni monoteistiche. Nonostante questo loro status di popolazione "selvaggia", hanno paradossalmente anche la palma di popolazione tra le meglio studiate etnograficamente e, dal primo saggio di Labouret del 1935 in poi, sono veramente tante le pubblicazioni specializzate ad essi espressamente dedicate. Inoltre, in un contesto contemporaneo in cui - come si sa ormai fin troppo bene - quasi tutte le manifestazioni tradizionali che noi occidentali abbiamo chiamato "arti africane" si sono estinte o sono radicalmente mutate, nella odierna cultura Lobi sono rintracciabili ancora momenti rituali tradizionali immutati e la produzione di oggetti di culto che possono essere considerati "autentici". Pertanto la equazione, quasi sempre valida, tra antichità del pezzo e sua autenticità in questo particolare e raro caso non è condizione del tutto vincolante. Se aggiungiamo a questo anche il fatto che gli scultori Lobi non sempre sono degli specialisti del settore ma il più delle volte sono semplici abitanti dei villaggi alla ricerca di oracoli divinatori o di protezione contro le forze invisibili e ostili degli spiriti che in prima persona, dietro le indicazioni dei medicine men, scolpiscono gli oggetti degli altari da venerazione personali, allora comprendiamo bene come la produzione di questa etnia sia non solo molto copiosa ma anche molto diseguale nei diversi livelli qualitativi; insieme a (pochi) pezzi antichi e dotati - nei migliori dei casi - di una forza plastica ieratica degna delle migliori statue Dogon, si trovano innumerevoli sculture di livello medio e medio-basso, rozze nell'intaglio e "appannate" nella concezione generale, spesso di produzione molto recente. E, naturalmente, oltre a queste anche molte sculture che rientrano decisamente più nel semplice artigianato che nel novero delle manifestazioni estetiche.
Per tutti questi motivi, soprattutto la facile reperibilità anche in epoca contemporanea e le valenze artistiche a volte modeste, la scultura Lobi - se paragonata a quella di etnie più considerate - è ancora abbstanza "economica" sul piano collezionistico e anche i maggiori capolavori non superano quotazioni che sono inferiori di molti ordini di grandezza rispetto a quelli dei Fang o dei Dogon, tanto per fare due nomi... La piccola statuaria poi, che ancora oggi fuoriesce dai villaggi Lobi con una certa regolarità, ha prezzi decisamente accessibili in relazione al livello di qualità intrinseco dei pezzi stessi.
I più comuni esempi di figure scolpite dei Lobi sono i cosiddetti Bateba (o Buthiba), statuette di media dimensione che, nelle loro diverse tipologie, rappresentano i Thila (sing. Thil), una sorta di incarnazione animista di entità spirituali della natura.
Tra la numerosa bibliografia che riportiamo in calce, i testi di riferimento (Meyer 1981 e Bognolo 2007) concordano sostanzialmente, anche se con una terminologia leggermente diversa, nell'individuare tre categorie di sculture antropomorfe: le grandi figure di antenati, le immagini dei Thila di media dimensione e le piccole statuette utilizzate per la divinazione; se solitamente le prime due tipologie hanno patine "secche" o crostose sacrificali, le figurine da divinazione hanno una patina d'uso dovuta alle ripetute manipolazioni.
Questi primi due pezzi che presento sono Bateba phuwe, secondo la terminologia di Meyer, e cioè Bateba "ordinari", che proteggono dalla stregoneria i titolari degli altari dove sono custoditi con un atteggiamento statico e minaccioso, pronto alla reazione.
La prima statua, alta 23 cm., è nel classico Kampti style, anche detto Tinkhiero, presenta la tipica postura ieratica marziale fissa e rigida, con lo sguardo fisso "nell'invisibile" e le labbra a piattello. Proviene dalla collezione americana di Noble and Jean Endicott e io l'ho acquistato da Craig De Lora (NJ - USA); probabilmente risale a 40/50 anni fa.
La seconda statua, 26 cm., è connotata invece dalla bella patina sacrificale crostosa e dal ritmo generato dall'alternanza di forme triangolari e rettangolari, con una buona armonia di volumi. Viene dalla collezione tedesca di Thomas Waigel ed è forse risalente alla prima metà del novecento.
Bibliografia:

1) Kunst und Religion der Lobi
Piet Meyer - exh. cat. Rietberg Museum, Zurich, 1981
2) Lobi
Daniela Bognolo - 5 Continents "Visions of Africa", Milano, 2007
3) Images d'Afrique et Sciences sociales. Les pays lobi, birifor et dagara.
Michèle Fiéloux, Jacques Lombard avec Jeanne-Marie Kambou-Ferrand (sous la direction de) - Karthala-Orstom, Paris, 1993
4) Negro Sahara
Arnold Heim - Verlag Hans Huber, Bern, 1934
5) Sculptures des Trois Volta
Gabriel Massa, Jean-Claude Lauret - Sepia, Paris, 2001
6) Lobi. Chez les devins du pays lobi. L'art de découvrir les choses cachées.
Burkhard Gottschalk - Verlag U. Gottschalk "Africa incognita", Düsseldorf, 1999
7)Handwerk und materialisierte Kultur der Lobi in Burkina Faso
Klaus Schneider - Franz Steiner Verlag, Stuttgard, 1990
8) Lobi Skulpturen aus der Kollektion Katsouros
Floros und Sigrid Katsouros - Ethnographica, Hannover, 2002
9) Anonyme Schnitzer der Lobi
Floros und Sigrid Katsouros, Stephan und Petra Herkenhoff - Ethnographica, Hannover, 2006
10) Die Lobi Sammlung Peter Loebarth
Floros Katsouros - Ethnographica, Hannover, 2007
11) Skulpturen der Lobi
Franz Armin Morat, Bernhard Strauss - Morat-Instituts, Graz, 2000
12) La tribu Lobi
Jean-Camille Haumant - Presses Universitaires de France, Paris, 1929
13) Art africain et esthetique occidentale. La statuaire lobi e dagara au Burkina Faso.
Roger Somé - L'Harmattan, Paris, 1998
14) Scultura africana. Omaggio a André Malraux.
Jacques Kerchache - De Luca editore / Arnoldo Mondadori editore, Roma-Milano, 1986
15) Art of Upper Volta from the Collection of Maurice Bonnefoy
Donald B. Goodall - The University of Texas, Austin, 1976
16) Traditional sculpture from Upper Volta
Norman Skougstad - The African - American Institute, New York, 1978
17) Lobi sculpture
Irwin Hersey - Craft Caravan gallery exh. - New York, 1980
18) Magie Lobi
Julien Bosc, Max Itzikovitz - Galerie Flak exh., Paris, 2004
19) Land of the Flying masks. Art and Culture in Burkina Faso. The Thomas G.B. Wheelock Collection
Christopher D. Roy, Thomas G. B. Wheelock - Prestel, Münich-Berlin-London-New York, 2007
20) Art of the Upper Volta rivers
Christopher D. Roy - Chaffin, Paris, 1987
21) Lobi
Bruno Frey, François Warin - Exhb. cat., Centre Culturel de Rencontre Chateau du Grand Jardin, Joinville, 2007

Fra i tanti articoli pubblicati su riviste specializzate o in opere composite segnaliamo almeno:

1) 'Le jeu des "fetiches". Signification, usage et rôle des "fetiches" des populations lobi du Burkina Faso' in Arts d'Afrique noire 75 e 76, 1990
Daniela Bognolo
2) 'La représentation de l'invisible au Burkina Faso' in Arts d'Afrique , C. Falgayrettes-Leveau (ed.) exh. cat. Musée Dapper, Paris, 2000
Daniela Bognolo
3) 'La statuaire Lobi et celle des peuples apparentés' in Tribal arts, 1, 1994
Claude Henri Pirat
Importante referenza tra i cataloghi d'asta è
African art from the collection of Rene and Mercedes Lavigne - Christie's, London, 24 march 1988

Per quanto riguarda i bronzi rimandiamo ad una bibliografia specifica.

Tra le opere che non sono in nostro possesso segnaliamo due fondamentali referenze etnografiche:

1) Les Tribus du rameau lobi
Henri Labouret - Institute d'Ethnologie, Paris, 1931
2) Les Lobi, tradition et changement
Madeleine Père - Siloe, 1988 (2 vol.)

un volume sull'arte

1) L'art traditionelle Lobi / Lobi traditional art
Giovanni Franco Scanzi, Milano, 1993
e tre importanti cataloghi di gallerie antiquarie:
1) Les Lobi
Jean-Dominique Rey - exh. cat. Galerie Kerchache, Paris, Maggio 1974
2) Haute-Volta
Henri Kamer - De Rache, Bruxelles, 1973
3) Thila
Bernard Dulon - exh. cat. 2004

4 commenti:

  1. La sua 'genesi' da collezionista è 'unusual', certo che l'esposizione sul web della propria collezione denota carattere (sopratutto in Italia) ... complimenti. Credo che questa sia la strada ed il luogo (virtuale) giusto per un confronto. Anche io ho iniziato ad editare 8 mesi fa pezzi della mia collezione sul web
    http://ethnoflorence.skynetblogs.be/post/6109784/14-dhodro-banam-santal-banam-santal-people-lu

    Credo di esser l'ultimo iscritto del vs forum, oggi casualmente mentre cercavo su google un libro ... ho trovato il suo sito-

    Salut ... Ethnoflorence

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  2. Hello from an English Lobi collector who lives in Italy . The first Lobi is by a living
    sculptor of the village of Latera called
    Sib koukoure. see link below.
    http://www.jaenicke-njoya.com/sib.koukoure'.carving.session.feb.2009/pages/PC0357652.htm

    regards gubbiopainter@hotmail.com

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  3. Dear Paul, thank you for your comment. The link you posted doesn't work but I already know that website. If you want a reference on Lobi read Meyer, read Bognolo works, don't trust on commercial websites...
    The item I showed was in a reputed and well known american collection for years so I find hard to believe it was freshly made but everything is possible. Try to give a look again: the pieces I am posting are low price and low quality but they are authentic...
    If you can, please give me again an updated link about the sculptor you quoted.
    Thank you again.
    Ciao.
    Federico

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  4. Hello Federico
    As far as I know this is not a low quality Lobi (above) and it comes from the region of Latera where there is a tradition of generations of carvers of which I have a number of older examples as well as including the most famous
    carver Pale Kouinthe see Daniella Bognolos book,( I also recognise the wallpaper in the photo) Ciao Paul

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