domenica 22 febbraio 2009
East Africa - bastoni e staffe
sabato 21 febbraio 2009
Sud Africa - Knobkerries e staffe
Pende o Lele - tappi con figure
Kwere - calebassa con figura
Vicino alla iconografia delle Mwana Hiti (come per le "dolls", abbiamo anche in questo caso il tronco della figura ridotto ad un semplice cilindro, con i seni femminili appena accennati, sormontato da una capigliatura a due creste) è il tappo di questo contenitore Kwere, vicini dei già citati Zaramo sulla costa della Tanzania che dà sull'Oceano Indiano. Questo tipo di oggetti, un tempo abbastanza comuni in Africa ma ormai - se di buona qualità - piuttosto rari, veniva usato dai "medicine men" dei villaggi per contenere sostanze "magiche", per lo più erbe polverizzate, e sono costruiti con una zucca svuotata e seccata con un tappo di legno scolpito.
Questa che presentiamo, alta complessivamente 20 cm. e dotata di una ottima patina, proviene dall'esperto tedesco Klaus - Jochen Krüger, che l'ha a sua volta acquistata da un antiquario di Nairobi (Kenia).
Zaramo - Mwana Hiti "dolls"
Come sempre però accade, in Africa, questo tipo di oggetti non sono mai "fini a se stessi" e non sono certo unicamente adibiti a scopi ludici o, come anche in Occidente, solo a scopi sociali, di trasmissione di una identità di ruoli sessuali all'interno della cultura di appartenenza, bensì hanno sempre anche ruoli simbolico-magici. Nella fattispecie, le "dolls" africane hanno spesso, quasi sempre, la funzione di favorire e incentivare la fertilità femminile, soprattutto nei casi in cui questa si faccia attendere anche dopo il matrimonio. Tre sono le tipologie più note di "bamboline": le Akuaba ghanesi degli Akan e dei Fante, le bambole Mossi del Burkina Faso e, appunto, queste "dolls" Zaramo della Tanzania che presentiamo in questa scheda. Come del resto anche le altre tipologie citate, anche queste Zaramo "dolls" si caratterizzano per una accentuata stilizzazione dell'immagine femminile, che al contempo richiama per la verticalità e le forme anche un'immagine fallica, costituita da un semplice tronco conico sormontato da una caratteristica cresta-capigliatura bilobata. Vera e propria sintesi di femminile e di maschile, le bambole Zaramo appartengono all'iconografia più conosciuta delle arti africane e sono tra le tipologie più note delle etnie dell'Est Africa, area valorizzata solo in epoca relativamente recente in ambito collezionistico e storico-artistico.
Questi due esemplari sono di ottima qualità, nel loro specifico ambito, e possono vantare un pedigree più che buono.
La prima, alta 20 cm., proviene dalla galleria di Craig De Lora (USA) e prima ancora dalla Jean and Noble Endicott collection; è stata pubblicata nel volume To cure and protect: sickness and health in African art di Frank Herreman (The Museum for African Art, New York, 1999) a pagina 48.
La seconda, alta solo 10 cm., viene da un'altra prestigiosa collezione statunitense, quella di John e Nicole Dintenfass di NYC, ed è impreziosita da una minutissima collanina di beads rosa, quasi microscopiche; come la prima, anche questa è stata acquistata via web da Craig De Lora tribal arts (NJ - USA).
Bibliografia
sulle "dolls":
1) Isn't s/he a doll? Play and ritual in african sculpture
Elisabeth L. Cameron, Doran Ross - UCLA, Los Angeles, 1996
2) African dolls for play and magic
Esther A. Dagan - Galerie Amrad African Arts, Montreal, 1990
3) Ritual oder Spiel? Puppen aus Afrika und Ägypten
AA. VV. - Exh. cat. Berlin- München, 2004
sugli Zaramo:
1) Mwana Hiti. Life and art of the matrilinear Bantu of Tanzania
Marc L. Felix - Fred Jahn, München, 1990
2) Tanzania
Marc L. Felix, Maria Kecskési - Kunstbau Lenbachhouse, München, 1994
3) Ostafrikanische Plastik
Kurt Krieger - SMPK, Berlin, 1990
4) Masks and Figures from Eastern and Southern Africa
Ladislav Holy - Paul Hamlyn, London, 1967
5) Glaube Kult und Geisterwelt
Ralf Schulte - Bahrenberg - Edition Phaistos, Steinheim, 2007
martedì 17 febbraio 2009
Lobi - statuette da divinazione
In Africa la "divinazione" non vuole quasi mai significare una volontà di conoscere il futuro che è destinato ad arrivare ma mira ad avere un responso, positivo o negativo, su determinate azioni che il richiedente intende compiere o mira a scoprire le motivazioni nascoste del verificarsi di una determinata situazione.
Lobi - figure "Bateba"
Per tutti questi motivi, soprattutto la facile reperibilità anche in epoca contemporanea e le valenze artistiche a volte modeste, la scultura Lobi - se paragonata a quella di etnie più considerate - è ancora abbstanza "economica" sul piano collezionistico e anche i maggiori capolavori non superano quotazioni che sono inferiori di molti ordini di grandezza rispetto a quelli dei Fang o dei Dogon, tanto per fare due nomi... La piccola statuaria poi, che ancora oggi fuoriesce dai villaggi Lobi con una certa regolarità, ha prezzi decisamente accessibili in relazione al livello di qualità intrinseco dei pezzi stessi.
1) Kunst und Religion der Lobi
Fra i tanti articoli pubblicati su riviste specializzate o in opere composite segnaliamo almeno:
1) 'Le jeu des "fetiches". Signification, usage et rôle des "fetiches" des populations lobi du Burkina Faso' in Arts d'Afrique noire 75 e 76, 1990
Per quanto riguarda i bronzi rimandiamo ad una bibliografia specifica.
Tra le opere che non sono in nostro possesso segnaliamo due fondamentali referenze etnografiche:
1) Les Tribus du rameau lobi
un volume sull'arte
1) L'art traditionelle Lobi / Lobi traditional art
martedì 10 febbraio 2009
Yaka pettine
Suku - Holo pettine con figura
lunedì 9 febbraio 2009
Luba Shankadi - strumento da divinazione Kashekesheke
domenica 8 febbraio 2009
Ewe - coppia Venavi
Gola - Maschera - casco Bundu
E' stata esposta nella mostra di cui sopra ed è stata pubblicata nel relativo catalogo (2003); era inoltre il pezzo scelto per i manifesti e le locandine della mostra stessa.
sabato 7 febbraio 2009
Le ragioni di una collezione
Tutto cominciò poco prima delle feste di Natale del 2002...
ArtesAfricanae@yahoogroups.com
http://www.artesafricanae.org/