L'arte che proviene dall'area stilistica situata al confine tra la Nigeria nord orientale e il cameroon nord occidentale vede oggetti, maschere e soprattutto statue, particolarmente potenti nelle risoluzioni volumetriche a volte comparabili con il cubismo e altre volte con l'espressionismo più spinto, anche se è ovvio che queste categorie pensate per l'arte europea siano del tutto insufficienti e comunque inadeguate per descrivere l'alterità di questa produzione artistica. Una delle etnie più conosciute di questa zona sono i Mambila (o Mambilla), famosi soprattutto per le caratteristiche maschere zoomorfe che riproducono, con fattezze in verità assai simili, il corvo e il cane, e per le figure antropormorfe di antenati molto stilizzate, realizzate in legno pieno ma anche nel più tenero midollo.
L'oggetto qui presentato ha l'aspetto di una delle maschere suddette, per la precisione quella con la testa di corvo (il cane ha i denti...), ma non è una vera e propria maschera e le sue dimensioni, meno di 12 cm di lunghezza, lo proclamano chiaramente. Si tratta invece della parte terminale in legno di un oggetto "serpente" utilizzato come strumento di protezione contro attacchi soprannaturali, la cui coda - qui ridotta a pochi centimetri - era composta di un tubo di tessuto imbottito probabilmente da sostanze "magiche".
La colorazione, in pigmenti naturali, riprende il classico cromatismo degli oggetti Mambila: rosso e nero, in questo caso, a cui potrebbe aggiungersi anche il bianco, qui non presente.
Di un pezzo simile della collezione Hecht questo scrivevano nel 2002 su African Arts Roy Sieber e Barry Hecht: "[...] questa scultura potrebbe essere la 'testa' di una figura di protezione. La estesa struttura tubulare sul retro potrebbe essere stata connessa a un lungo tubo di fibre, come illustrato da Nancy Schwartz nel suo catalogo della collezione di Gilbert Schneider di arte Mambila (1972: 31). Queste figure con il loro corpo di stoffa a forma di serpente sono strumenti di protezione e si trovano nell'edificio, che è eretto su pali, adibito a locale di immagazzinamento degli oggetti rituali. Sospeso con cordicelle, lo sventolavano nell'aria. Come la maggior parte dell'arte Mambila è dipinto con i colori rosso, bianco e nero."
L'oggetto attualmente nella mia collezione è stato venduto nei primi anni '90 dal gallerista newyorkese Sulaiman Diane alla Collezione Jean and Noble Endicott e, in seguito, è approdato alla galleria di Craig De Lora (New Jersey) da cui l'ho recentemente acquistato io.
Bibliografia:
1) African art in the Mambila collection of Gilbert D. Schneider
Gilbert D. Schneider - James Yingpeh Tong (photos) - Publ. James Yingpeh Tong, Athens (USA), 1967
2) Mambilla. Art and material culture
Nancy Beth A. Schwartz - Milwaukee public museum / Publications in Primitive art, Milwaukee (USA), 1972
3) Art of Cameroon
Paul Gebauer - Portland art Museum, Portland (USA), 1979
4) Expressions of Cameroon art. The Franklin Collection.
Tamara Northern - Rembrandt press, Los Angeles - Baltimore - Hanover (USA), 1986
5) Eastern Nigerian art from the Toby and Barry Hecht collection
5) Eastern Nigerian art from the Toby and Barry Hecht collection
Roy Sieber, Barry Hecht - in African Arts, Spring 2002, UCLA
6) Mambila Figurines and Masquerades: problems of Interpretations
David Zeitlyn - in African Arts, Autumn 1994, UCLA
7) L'age, le pouvoir et la retorique. Le cas des Mambila au Cameroun
David Zeitlyn - in Peuples et cultures de l'Adamaoua (Cameroun), Paris, ORSTOM, 1993
8) Mambila Avatars and the Ancestor Cult: Problems of History and Interpretations
David Zeitlyn - e-book (http://www.era.anthropology.ac.uk/Era_Resources/Era/Ancestors/dzanc.html), University of Kent, 2001/2007
9) Tribal Studies in Northern Nigeria. Vol. 1
Charles K. Meek - London, Kegan Paul, Trench, Trubner & Co.Ltd., 1931
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