Tra i tanti tipi di "dolls" presenti nelle varie zone stilistiche delle arti africane, una tipologia meno nota di altre è questa, proveniente dai Luba della zona interna del Congo. Un tempo impropriamente chiamate anche "figure di gemelli" a somiglianza delle omonime figure del west Africa, queste "bambole" Luba sono ora chiaramente identificate come figure protettive che le ragazze / bambine Luba tengono in cura durante il periodo di isolamento dal gruppo sociale nel periodo dell'iniziazione alla vita adulta.
L'errore, evidenziato tra gli altri anche dal noto studioso dell'area in questione Marc Leo Felix (comunicazione personale, 04-01-2007), risale probabilmente ad una erronea interpretazione delle similari "dolls" dei Tabwa ad opera degli studiosi che hanno curato il famoso catalogo di esposizione su quella popolazione allo Smithsonian nel 1986.
Comunque è evidente, a partire dalla configurazione tronco conico-cilindrica della figura umana rappresentata, la parentela di queste figure Luba e Tabwa con le più famose "bamboline" Zaramo e Kwere della Tanzania, non poi così lontane anche geograficamente. E' un esempio particolarmente evidente di come un certo tipo di estetica africana giunga ad un livello veramente estremo di stilizzazione della figura umana, ridotta in questo caso a semplici solidi geometrici sovrapposti.
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